Obiettivi di sostenibilità e vita societaria
Se il perseguimento dello sviluppo sostenibile è ormai un imperativo per gli Stati, si può verificare quanto determinati obiettivi possano avere un impatto anche sull’operato delle singole aziende e dei relativi organi gestori in diritto italiano.
Pur essendo quello sulla responsabilità sociale dell’impresa un dibattito ormai datato, la rilevanza giuridica (non solo quindi a livello di soft law) di questi profili all’interno della vita societaria è abbastanza recente.
Alcuni interventi normativi hanno, infatti, introdotto il concetto di sostenibilità nella gestione della società, sia pure sotto un profilo essenzialmente informativo e solo per determinate imprese; tra questi si rammenta:
(i) il d.lgs. n. 254 del 2016 di recepimento della dir. 2014/95/UE sull’informazione non finanziaria, con cui viene imposto alle società di grandi dimensioni, qualificate come enti di interesse pubblico rilevanti, di redigere e pubblicare la cosiddetta “dichiarazione di carattere non finanziario”, che dovrà contenere informazioni relative ai temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani e alla lotta contro la corruzione. Si tratta di regole vincolanti per la società e gli amministratori, accompagnate da sanzioni per mancate o imprecise informazioni al mercato;
(ii) la dir. 2017/828/UE sui diritti degli azionisti, trasposta nel nostro ordinamento con il d.lgs. n. 49 del 2019 (la ”Shareholders Rights 2”) che, con riferimento alle politiche di remunerazione di amministratori e management, prevede l’obbligo di dare evidenza del collegamento di tali politiche con la “strategia aziendale, gli interessi di lungo termine e con la sostenibilità della società”.