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MASE e nuove prospettive di sviluppo della filiera dell’idrogeno in Italia: presto una Strategia nazionale e uno Schema di Decreto Incentivi4 September 2024

Il 30 giugno 2024 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (“MASE”) e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (“MIT”) hanno inviato a Bruxelles il testo definitivo del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (“PNIEC”) 2024.

"Due tasselli regolatori utili per favorire l’accelerazione nella realizzazione di progetti già esistenti e stimolarne nuovi."

Il nuovo PNIEC stima come obiettivi di consumo di idrogeno entro il 2030 un totale pari a 0,252 milioni di tonnellate, di cui 0,115 per utilizzi industriali e 0,137 per i trasporti.

Il ruolo complessivo rivestito dall’idrogeno appare quindi piuttosto minoritario e si scontra con le stime relative alle esigenze di decarbonizzazione proprie, in particolare, dei settori industriali e dei trasporti difficilmente elettrificabili.

Ciononostante, il MASE ha di recente preannunciato l’ormai prossima pubblicazione di due tasselli regolatori utili per favorire l’accelerazione nella realizzazione di progetti già esistenti e stimolarne nuovi, con l’obiettivo di superare target poco ambiziosi del PNIEC ed elaborare strategie d’azione rivolte anche oltre il 2030.

Infatti, entro la fine del 2024, il MASE intende supportare il potenziamento della filiera dell’idrogeno tramite:

(i) la definizione di nuovi target per il 2030; e

(ii) l’introduzione di nuovi incentivi per supportare gli operatori economici nella realizzazione di impianti di produzione di idrogeno.

L’obiettivo perseguito dal MASE è la definizione di un’ambizione comune, avente come scopo principale la decarbonizzazione dei c.d. settori hard to abate, ossia quei settori che più necessitano dell’idrogeno come strumento per la decarbonizzazione.

"MASE intende supportare il potenziamento della filiera dell’idrogeno tramite la definizione di nuovi target per il 2030 e l’introduzione di nuovi incentivi."

Considerate le recenti difficoltà riscontrate sia dall’Italia che da altri Paesi nell’implementazione e nel rispetto delle scadenze di cui alla prima proposta PNIEC nel giugno 2023 (i.e. 50.000 tonnellate di idrogeno entro il 2030), tale proposito appare tutt’altro che scontato.

Per questi motivi, a fine febbraio 2024, il MASE ha istituito un Tavolo di lavoro per la redazione di una Strategia Nazionale Idrogeno, al fine di:

(i) delineare un indice tematico relativo agli obiettivi dell’idrogeno, con uno specifico focus sulle infrastrutture chiave per l’intera filiera;

(ii) individuare dei target di riferimento di medio e lungo termine per il settore della produzione di idrogeno.

Pertanto, partendo proprio dall’analisi della domanda, il Tavolo di lavoro sta al momento studiando quale sarà il potenziale sfruttamento dell’idrogeno Italia, tenendo conto non solo della produzione nazionale, ma anche delle quantità di idrogeno importate da altri Paesi.

A tal proposito, va ricordato che l’Italia ha recentemente firmato, dopo quasi un anno di negoziati, un accordo con Austria e Germania per la realizzazione del cosiddetto Corridoio SouthH2, un’imponente infrastruttura che contribuirà al raggiungimento degli obiettivi del Piano RepowerEu.

Tramite tale progetto, 3.300 chilometri di gasdotti già esistenti saranno convertiti in idrogenodotti, tramite il quale viaggeranno i quantitativi idrogeno verde prodotti in Nord Africa, in un primo momento, verso l’Italia, per poi raggiungere l’Austria e la Germania.

"L'Italia ha recentemente firmato, dopo quasi un anno di negoziati, un accordo con Austria e Germania per la realizzazione del cosiddetto Corridoio SouthH2."

Inoltre, il MASE prevede di emanare, sempre entro la fine dell’anno, uno Schema di Decreto Incentivi per la regolazione degli incentivi volti a coprire sia le spese in conto capitale (c.d. “CAPEX”) che quelle operative (c.d. “OPEX”), con l’obiettivo di accelerare la realizzazione di nuove iniziative e favorire il superamento dei target piuttosto contenuti e poco ambiziosi previsti dal nuovo PNIEC.

Tali incentivi saranno presumibilmente rivolti alla produzione di idrogeno rinnovabile, ottenuto mediante processo elettrolitico, e di bio-idrogeno.

In questa fase, sono emersi molteplici interrogativi e dubbi tra gli operatori economici del settore, riguardanti, in particolare, (i) i requisiti per l’accesso agli incentivi, (ii) l’intensità degli aiuti, (iii) la struttura dell’incentivo spettante, e (iv) la possibilità di cumulo con le misure del PNRR. In particolare, con riferimento alla questione del cumulo, il MASE ha recentemente chiarito che i nuovi incentivi saranno pienamente coordinati e cumulabili con le misure del PNRR, andando così ad integrare le agevolazioni già disposte a sostegno della produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse ed all’utilizzo del vettore energetico nei settori hard to abate.

Si prevede e si auspica che lo Schema di Decreto Incentivi sarà in grado di sciogliere tutti i nodi, favorire il potenziamento della rete infrastrutturale, colmare le attuali lacune normative e fornire risposte certe agli interrogativi degli operatori del settore al fine di rendere bancabili le nuove iniziative e compiere un passo verso deciso vero la decarbonizzazione.

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