Cassa covid retroattiva da fine marzo
I datori di lavoro che hanno già presentato l’stanza per le nuove settimane di “cassa covid” (cigo, cigd e assegno ordinario) a partire dal 1° aprile sono ancora abilitati a includere gli ultimi giorni di marzo 2021 (dal 29 al 31). A tale proposito, è sufficiente inoltrare una domanda integrativa entro fine maggio.
Circolare Inps 29/04/2021 n.72
Niente accordo sindacale per prosecuzione della Cassa in deroga ex D.L. 41/2021
L’Inps precisa che le richieste di prosecuzione della CIGD (28 settimane complessive ex art. 8 D.L. 41/2021) proposte (anche non) in continuità con le precedenti settimane di “cassa covid” non richiedono la firma di un accordo sindacale (anche telematico). Viceversa, l’accordo tra impresa e OOSS è obbligatorio in caso di primo accesso alla CIGD. Merita osservare che la precisazione è frutto di una fonte secondaria, la quale potrebbe essere ribaltata in forza di un orientamento successivo di segno differente. L’INPS ribadisce, infatti, che in forza della fonte primaria (art. 22-quater del D.L. 18/2020) l’accordo sindacale è condizione vincolante del ricorso alla CIGD.
Circolare INPS 29/04/2021 n. 72
Discriminatorio escludere la lavoratrice in gravidanza dal rinnovo della somministrazione
La mancata proposta di rinnovo del contratto di somministrazione a termine nei confronti di una lavoratrice in gravidanza, a fronte della proposta di rinnovo presentata a tutti gli altri lavoratori con missione soggetta alla medesima scadenza, costituisce una discriminazione indiretta. A questa conclusione si perviene sul rilievo che, prescindendosi da un intento discriminatorio diretto dell’impresa utilizzatrice, il mero fatto che il rinnovo del contratto di somministrazione sia stato offerto a tutti i lavoratori in missione tranne che alla lavoratrice in gravidanza è oggettivamente un comportamento idoneo a ledere la parità di trattamento della dipendente.
Trib Roma (ord.) 22/04/2021
Rimborso spese per smart working non soggetto ad Irpef
Il rimborso forfettario giornaliero del datore di lavoro ai dipendenti in smart working (determinato nella misura di 50 centesimi) per ogni giorno di lavoro da casa è esente da Irpef. L’Agenzia delle Entrate afferma, in proposito, che il rimborso non è soggetto a prelievo fiscale in quanto risulta determinato sulla base di parametri oggettivi (energia elettrica per uso del computer, riscaldamento e uso dei servizi igienici) ed è relativo a costi risparmiati dalla società.
Agenzia delle Entrate, risposta ad interpello del 30/04/2021 n. 314
Attività extra-lavorativa durante la malattia non sempre sanzionabile
Lo svolgimento di un’attività extra-lavorativa durante il periodo di malattia costituisce violazione degli obblighi di diligenza e fedeltà connessi al rapporto di lavoro, se essa sia tale da ritardare la guarigione del lavoratore o se essa sia indice di insussistenza stessa della malattia. In tal caso, lo svolgimento di attività extra-lavorativa durante l’assenza dal lavoro per malattia è sanzionabile sul piano disciplinare.
Cass. 13/04/2021 n. 9647
Coesistenza di vecchio e nuovo protocollo nazionale contro il contagio nei luoghi di lavoro
Il Decreto Riaperture (D.L. 52/2021, art. 1) ha prorogato al 31 luglio 2021 le previsioni del DPCM 02/03/2021. Il citato DPCM ha previsto che le imprese siano tenute ad osservare le misure di contrasto al Covid 19 nei luoghi di lavoro inserite nel Protocollo condiviso del 24/04/2020. Nel frattempo, il Protocollo 2020 è stato sostituito dal recentissimo protocollo siglato dalle parti sociali e dal Governo il 6/04/2021.
Poiché il nuovo Protocollo 2021 contiene previsioni in parte diverse dal Protocollo 2020, si crea un doppio sistema di previsioni, tra loro parzialmente incompatibili, destinato a generare problemi applicativi per le imprese. È atteso un chiarimento ministeriale
(Decreto Legge 22/04/2021 n. 52).